Come detto, il decreto aiuti prevede anche la possibilità per il datore di lavoro di rimborsare le utenze domestiche, nello specifico:
- utenze elettriche
- idriche
- di riscaldamento
Tali utenze possono riguardare:
- immobili ad uso abitativo posseduti o detenuti dal dipendente, dal coniuge o dai suoi familiari,
- anche se non costituiscono residenza o il domicilio, per i proprietari
- purché il dipendente ne sostenga effettivamente le spese.
Sono comprese anche:
- le spese per utenze intestate al condominio, e ripartite sulla base delle tabelle condominiali
- le spese per utenze addebitate per contratto al locatore ma intestate al proprietario dell’immobile.
I documenti giustificativi di spesa che dovranno essere presentati possono essere intestati anche a una persona diversa dal lavoratore dipendente, purché rientri tra i familiari indicati nell’articolo 12 del TUIR oppure al locatore.
Infine, per poter procedere al rimborso, dovrete acquisire e conservare la seguente documentazione:
- Copia “bollette quietanzate”, anche sotto forma di più fatture, da cui si evinca che le stesse:
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- sono intestate al lavoratore o ai suoi familiari (definizione art. 12 del TUIR).
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- Autocertificazione del vostro lavoratore per confermare che le “bollette” da rimborsare non siano già oggetto di altra richiesta di rimborso (ad esempio presso altro datore di lavoro, oppure da parte di un convivente presso il proprio datore di lavoro).
In ultimo, segnalo che sono destinatari di detto trattamento i percettori di redditi di lavoro dipendente e assimilato, vale a dire dipendenti e collaboratori.